Il coinvolgimento in un infortunio sul lavoro o l’insorgere di una malattia professionale rappresenta un evento drammatico dal punto di vista lavorativo ed esistenziale. L’assistenza deve essere immediata e attenta, tenendo presente tutte le dimensioni coinvolte.
L’evento modfica e può compromettere, innanzitutto, la prosecuzione fisiologica del rapporto di lavoro: occorre fronteggiarne le ricadute in termini di sopravvenuta inidoneità, parziale o totale, temporanea o permanente, alle mansioni svolte in precedenza; vigilare sulle conseguenze di un possibile superamento del periodo di comporto a seguito delle assenze per inabilità temporanea e reagire prontamente a demansionamenti o licenziamenti.
Occorre poi attivarsi nei confronti dell’INAIL, per ottenere un corretto riconscimento dell’indennizzo, in capitale o rendita, spettante per la invalidità permanente che residui a stabilizzazione clinica.
Qualora, come spesso avviene, l’evento sia addebitabile ad omissione delle cautele da parte del datore di lavoro, si potrà agire per ottenere, dallo stesso o dalla sua compagnia assicurativa, il risarcimento del danno differenziale, cioè dell’importo spettante quale differenza tra il dovuto in termini civilistici e quanto riconosciuto dall’Istituto pubblico.
Infine, ma non per importanza, occorre prestare attenzione alle possibilità e rischi di rivalsa, e al coinvolgimento di terzi, responsabili o danneggiati (si pensi ai sinistri stradali in occasione di lavoro) e alle conseguenze penalmente rilevanti.
La tutela legale deve vedere il coinvolgimento di consulenti affidabili ed esperi, sia sul piano medico legale che su quello tecnico, per la ricostruzione della dinamica del sinistro o della esposizione agli agenti patogenetici.